Nonostante le molteplici difficoltà, anche questa estate vi porteremo il cinema all’aperto! Stiamo elaborando la programmazione (bellissima) e a breve la renderemo pubblica. Sarà un’arena da non perdere, e, per l’ultima volta, con film in gran parte IN PELLICOLA!
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Venerdì 7 marzo, ultimo appuntamento della rassegna CUORI SELVAGGI che ha avuto un riscontro di pubblico inaspettato e addirittura crescente tanto che in qualche sera siamo arrivati fin quasi all’esaurimento sedie (ci siamo abituati…).
Insomma un altro dei tanti eventi portati avanti negli ultimi mesi fra cui il ciclo sul cinema restaurato in digitale (da Hitchcock a Les Enfants du Paradis e tanti altri capolavori in arrivo…), le retrospettive sul cinema italiano inedito (che hanno portato perle come Bellas Mariposas o Su Re), l’arena estiva con film poco visti ed eccezionali (tipo Spring Breakers, ad esempio…), fino agli incontri con ospiti pluripremiati (come Elena Cotta).
Eppure secondo qualcuno tutto questo non esiste e, per il semplice fatto di proporre 5 film (di cui 4 seconde visioni) in centro, si autoproclama l’unico dispensatore del cinema di qualità e lo grida di continuo. Vabbè, ognuno ha il suo stile, noi manteniamo il nostro e quindi continueremo a fare senza strillare e senza autocelebrarci quotidianamente, preferendo guardare avanti e oltre…
Se fossi Paolo Villaggio (anzi Fantozzi), dopo la visione del film vincitore del Leone d’Oro all’ultimo festival di Venezia dovrei scrivere semplicemente che “Secondo me Sacro GRA è una cagata pazzesca!!!”.
Purtroppo sono solo Ivan il Terribile e quindi mi tocca argomentare e spiegare che, a mio avviso, più che di Leone trattasi in realtà di Bufala, peraltro non doc, perché, tanto per iniziare a sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, il film non è neanche lontanamente un documentario: tutte, o quasi, le scene sono ricostruite e recitate (la persone interpretano se stesse, e quindi si tratta pur sempre di una messa in scena, più fasulla di quella dei fotoromanzi rappresentati in una delle scenette interne al film); per di più la cinepresa è spesso posizionata in punti assai improbabili e innaturali dando così l’idea di una ricerca dell’inquadratura che allontana molto da qualsiasi effetto di “ripresa della realtà”.
Ma questo è il meno, perché quel che è peggio è che il film di Gianfranco Rosi è di una pesantezza allucinante, un’accozzaglia di casi umani ben poco interessanti e per i quali si prova poca o nessuna simpatia mentre li si riprende a far parole crociate e mangiar meloni…peccato, perché qualche lampo di cinema ogni tanto fa capolino, specie quando si aprono squarci di (sur)reale GRAnde bellezza (a proposito, in bocca al lupo a Paolo Sorrentino che andrà meritatamente agli Oscar) e il riferimento è all’arrivo della nevicata che blocca il traffico o all’attesa di un’ipotetica eclissi; ma sono frammenti, neanche troppo amalgamati con il resto, formato da un ensemble di personaggi/macchiette usati per mostrarci un’ipotetica fauna (umana) della periferia romana utile solo all’esplicazione di una (ben poco) sottile metafora evidenziata dalle sequenze che aprono e chiudono il film cioè quelle relative all’insetto che si introduce in un sistema preesistente portandolo verso la distruzione. Bene, il messaggio è lanciato, il regista sente di aver contribuito alla salvezza della specie umana e il pubblico delle sale d’essai può tornare a casa credendosi migliore di quello che è stato al multiplex per due ore di sano disimpegno. Nella circostanza ammetto di averlo invidiato e invece a tutti coloro che si sentono GRAtificati da questo tipo di cinema masochista/punitivo consiglierei una bella overdose di film “alternativi” a cominciare da quelli proposti dal ragionier Fantozzi in sostituzione de La corazzata Potemkin (che è un vero Capolavoro, sia chiaro) ovveroL’esorciccio, Giovannona Coscialunga e La polizia s’incazza (che purtroppo non esiste).
Buone (divertenti) visioni!
Ivan il Terribile
Non sono certo la persona più qualificata per parlare di 007, ma in questo superponte di inizio mese al cinema non esce praticamente nient’altro (e ci si chiede perché i distributori non abbiano approfittato di tutti questi giorni (semi)festivi per provare a piazzare qualche prima visione interessante che invece sono ammassate nel prossimo fine settimana con ben 10 uscite annunciate!!). Vabbè, chiusa parentesi, e passo quindi ad occuparmi di James Bond che, a dir il vero, non ha mai generato troppo fascino su di me. Troppo fighetto, troppo british per i miei gusti e tendenzialmente troppo inverosimile, dato che ai miei occhi è una specie di superman, ma senza uno straccio di kryptonite che lo renda un po’ vulnerabile. Non faccio neanche troppe distinzioni fra Sean Connery e i suoi successori; a dirla tutta, non sono neanche sicuro di aver mai visto uno dei film della serie dall’inizio alla fine, dato che in genere dopo 30 minuti mi annoiano, le trame sono inutilmente complicate, le scene action così irreali da riabilitare ai miei occhi anche le assurde e tamarre imprese compiute da Schwarzy, Stallone e Jason Statham in robe tremende come Commando, Cobra e Transporter che però erano esilaranti nella loro implausibilità. Insomma passata la bond girl di turno tutto il mio interesse calava (e scusate il volgarissimo doppio senso…). Anzi, provate a fare mente locale e chiedetevi quante delle decine di ragazze passate al fianco del superagente segreto hanno lasciato una traccia; esclusa Ursula Andress, praticamente nessuna, anzi Halle Berry è quasi scomparsa dopo la fugace apparizione in un episodio della saga…contente loro di essere trattate come splendidi soprammobili!
Premesso tutto questo, aggiungo che Skyfall, il nuovo episodio, invece me lo andrò a vedere: Daniel Craig è decisamente meno cool di tutti gli attori che lo hanno preceduto, ha una faccia da vero duro e se fa a botte sono disposto a credergli (mentre Roger Moore e Pierce Brosnan me li immagino impegnati a non spettinarsi il ciuffo); il brano di lancio (classico ingrediente di ogni puntata) è davvero trascinante e Adele ha una voce che spacca; infine alla regia non c’è il solito onesto mestierante, ma Sam Mendes, un autore eccezionale che deve ancora vedere riconosciuto tutto il suo valore (basti ricordare che è suo il film più sottovalutato degli ultimi 10 anni, si veda alla voce Revolutionary Road).
Insomma un salto al cinema lo farò, anche se continuerò a preferire, di gran lunga, le innumerevoli parodie che sono state ispirate dall’agente inglese, da quelle di Franco e Ciccio, al James Tont di Lando Buzzanca, fino all’Austin Power di Mike Myers, il Johnny English di Rowan Atkinson e i tanti altri epigoni in cui ognuno di noi si dovrebbe rivedere più facilmente…
E adesso vado, che è ora dell’aperitivo, il mio Martini shakerato (non mescolato!!!), mi aspetta…
Ivan il Terribile